Siamo lieti di presentare un’intervista esclusiva con Sua Eccellenza Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena – Nonantola, che ha dedicato parte del suo tempo per condividere il suo punto di vista sul progetto “Il lavoro durante”, un’iniziativa fondamentale portata avanti da COOPATTIVA in collaborazione con la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena. Un progetto che restituisce dignità e offre un futuro concreto ai detenuti.

Monsignore, come nasce l’idea di questo progetto di lavoro all’interno del carcere? Qual è la sua “preistoria”?

“Il progetto Il lavoro durante che COOPATTIVA sta portando avanti nella casa circondariale Sant’Anna di Modena ha una preistoria, diciamo così. Nel 2019 una persona a nome di una comunità mi ha consegnato un assegno di 50.000 euro che doveva essere destinato per attività in favore dei detenuti. E allora è partito in Diocesi, attraverso inizialmente l’aiuto della Caritas, un interesse per trovare delle realtà che concretamente dentro al carcere potessero realizzare un progetto. Un progetto che da subito venne pensato come un’offerta di lavoro, anche per aiutare i detenuti non solo economicamente nel momento della detenzione, ma anche e soprattutto dopo, quindi prendendo contatti con delle aziende e potendo immaginare anche un dopo.”

Qual è l’impatto del lavoro sulla persona detenuta e sul suo percorso di reinserimento?

“La dignità è data anche dal lavoro e quando si lavora e quando si guadagna qualcosa sulla base del proprio impegno, questo rende la persona motivata. Credo che proprio la possibilità di lavorare costituisca un elemento che promuove la persona, tante volte la mancanza di lavoro fa pensare alla persona di essere quasi un parassita della società. E questa situazione, unita al fatto che nelle carceri c’è una condizione oggettivamente poco consona alla dignità della persona, rende ancora più importante costruire dentro al carcere delle possibilità lavorative. Il lavoro è libertà, il lavoro è dignità, il lavoro è anche fiducia perché fatto in questo modo, proiettato anche verso il dopo, diventa un motivo di speranza. L’obiettivo è fornire ai partecipanti competenze tecniche specifiche e capacità trasversali utili per il reinserimento nel mondo del lavoro al termine della detenzione, una prima opportunità di riscatto e crescita personale, preparatoria a un rientro positivo nel tessuto sociale e lavorativo, riducendo o eliminando il rischio di recidiva.

Come si è arrivati alla collaborazione con COOPATTIVA e quali sono i primi passi concreti del progetto?

“Abbiamo fatto vari tentativi che non sono andati a segno, poi a un certo punto, dopo circa tre anni, questa donazione. La diocesi ha incontrato COOPATTIVA che ha subito manifestato interesse e ha elaborato un progetto molto concreto di assunzione di detenuti, di contatto con alcune aziende di diverso tipo. Questi detenuti fanno un’opera di assemblaggio di pezzi meccanici o simili ed è partito il progetto. È stata firmata la convenzione nel marzo 2023 e da fine anno sono stati assunti sei persone che portano avanti quest’opera. Attualmente il team di lavoro vede 4 detenuti assunti con contratto part time e 3 detenuti inseriti in un percorso di tirocinio formativo.

Come viene sostenuto il progetto e quale ruolo hanno le imprese nella sua sostenibilità futura?

“Il progetto Il lavoro durante è sostenuto inizialmente dalla Diocesi per un biennio attraverso questa donazione: come mettere in orbita la navicella, poi la navicella deve orbitare con le proprie forze perché è un progetto che una volta lanciato ha la capacità di sostenersi, a patto naturalmente che ci siano delle imprese, come sta accadendo, che sono interessate, che ci credono, che puntano anche sulla riqualificazione di persone che magari sono ritenute dalla società spesso incapaci di produrre e quindi anche di essere attive. Spero che molti imprenditori sentano la gioia e la necessità e credo alla fine anche il vantaggio non solo economico ma anche umano di poter puntare su questo progetto.”

Come sottolineato con passione da Monsignor Castellucci, il progetto “Il lavoro durante” va oltre la semplice occupazione, restituendo dignità, speranza e un percorso concreto verso il reinserimento per i detenuti. 

Iniziato grazie a un generoso sostegno, il suo futuro, la sua capacità di “orbitare con le proprie forze”, dipende dalla partecipazione attiva del mondo esterno. È fondamentale che sempre più aziende credano in questa iniziativa e ci supportino, affidandoci lavorazioni di assemblaggio conto terzi, e contribuendo così in modo determinante a garantire continuità e sostenibilità al progetto nel tempo. Investire in questo progetto significa investire nella dignità delle persone e nella sicurezza dell’intera comunità.

Se anche anche la tua realtà è interessata a collaborare con noi, sostenendo questo percorso dal valore sociale unico, scrivi a info@coopattiva.com.