Venerdì 13 giugno, in Via dei Servi 18 a Modena, il Centro “Papa Francesco” ha aperto le porte alla cittadinanza con un Open Day ricco di testimonianze e scoperte. Un’occasione speciale per conoscere da vicino una realtà fondamentale del tessuto sociale modenese.
La struttura – inaugurata nel giugno 2017 – raccoglie ogni giorno relazioni, progetti e gesti concreti di solidarietà. Infatti sono numerose le realtà che vi operano stabilmente, tra cui COOPATTIVA, presente con due operatori impegnati in percorsi di inclusione e sostegno per persone in situazioni di fragilità.
Sin dalle sue origini, il Centro si è ispirato all’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, diventando uno spazio accogliente per i poveri e un luogo di cammino condiviso.
Durante l’evento è intervenuto anche Don Erio Castellucci, Vescovo di Modena, che ha offerto una riflessione sul significato della parola centro. Da un lato, l’importanza di mettere al centro la persona che ha bisogno; dall’altro, l’invito alla comunità a sentirsi parte attiva: anche io “c’entro”. Una declinazione moderna e concreta del celebre “I care” di don Milani.
Insieme a Don Erio Castellucci ha fatto gli onori di casa Massimiliano Ferrarini, Responsabile del Centro Papa Francesco. Ferrarini ha illustrato il significato quotidiano dell’accoglienza e della cura delle relazioni e ha introdotto gli interventi di:
- Teresa Vitti, dei Servizi Sociali Territoriali del Comune di Modena
- Federico Valenzano, Vicedirettore della Caritas Diocesana Modenese, che ha portato anche una calorosa testimonianza delle origini del Centro
- Roberto Zanoli, Presidente di Eortè.
L’Open Day ha rappresentato un momento di gratitudine verso chi ha reso possibile questo percorso. Oltre che l’occasione per rinnovare l’impegno verso un futuro sempre più condiviso con il territorio.
Molti i cittadini che hanno partecipato alla visita guidata degli spazi, accompagnati da operatori, operatrici e ospiti del Centro. A conclusione del pomeriggio c’è stato un festoso apericena condiviso, intrecciando storie, sguardi e parole.