Come forse saprete Lunedì 7 Dicembre è stata una giornata molto dura a Nonantola (MO) dove purtroppo l’abbondante e violenta esondazione del fiume Panaro non ha risparmiato i terreni di “Natura che cura”, il nostro progetto di agricoltura sociale.
La piena è terminata ma ora c’è da affrontare la situazione con tante risorse. Abbiamo per questo bisogno del sostegno economico che chiediamo a tutti voi che ci seguite e che dimostri sempre di credere in Coopattiva e nei nostri progetti di inclusione attraverso il lavoro.
Il terreno che ospita il nostro progetto è stato colpito dal flusso d’acqua ed è rimasto allagato fino ad 1 metro per circa due giorni. Oggi il deflusso dell’acqua è quasi del tutto terminato e il terreno si presenta calpestabile ma con moltissime zone ancora allagate.
La notizia più confortante riguarda le piantine forestali per la piantumazione del bosco, che fortunatamente hanno resistito all’interno del recinto-deposito.
Sul resto del terreno i danni materiali sono moltissimi e si impiegherà diverso tempo per riparare e ripristinare la situazione preesistente: sentieri, recinzioni in legno, aiuole, piazzali in ghiaia, cassoni per orti rialzati. Tutto da ripristinare.
Stiamo verificando ancora lo stato delle yurte, in piedi ma danneggiate alla base, con pavimentazioni e struttura portante (interamente in legno) imbevute d’acqua e fango e quindi da sostituire o riparare in parte (vedremo), al pari dei teli interni in lana. Gli arredi e molti oggetti contenuti all’interno sono in moltissimi casi da sostituire.
Anche i materiali utili per le coltivazioni hanno subito danni irrimediabili e dovranno essere interamente riacquistati: sacchi di terriccio, humus, materiali pacciamanti e altro ancora.
Stiamo verificando lo stato di salute delle colture e del terreno: tra l’orto pentagonale, la serra e i due tunnel le situazioni sono diverse. Molte coltivazioni sono state danneggiate e non è possibile raccoglierne i frutti, altre sono in buono stato, e forse in parte salvabili. Ma oltre ai danni materiali va verificata la qualità dell’acqua che ha attraversato il terreno e lo stato del terreno per sapere quando potremo coltivare nuovamente in sicurezza e rispettando le nostre metodologie colturali totalmente naturali.
I danni certi sono davvero tanti. Abbiamo deciso quindi di lanciare una campagna straordinaria di raccolta di fondi per far rinascere Natura che cura. Sappiamo di poter contare anche su di te!
IBAN IT28K0538712904000003290503
Causale: Natura che cura rinasce